H4: miti, e segreti

 

Tratto da: www.idaf.it

(sito del forum it.discussioni.auto.ford)
testo di: Giorgio68

 

 

Ad un valore più elevato di temperatura di colore, ovvero con luce con tonalità orientata al bianco "glaciale", corrisponde una effettiva migliore visibilità ?

Su questo punto tutti i costruttori si smentiscono, altrimenti non potrebbero vendere al contempo le lampade con luce "glaciale" (BlueVision, CoolBlue etc) e quelle con luce "morbida" (WeatherVision, Allseason etc.), e sostenere con veemenza contrapposte motivazioni.

L'unico caposaldo è che la massima sensibilità dell'occhio umano è per un colore intorno al giallo verde (vi risparmio la lunghezza d'onda). Più si sale o si scende con la temperatura di colore rispetto a questa lunghezza d'onda, meno sensibilità ha l'occhio umano.
Rispetto alla temperatura di colore di una H4 standard (circa 3200 K), più si sale quindi con la temperatura di colore, maggiore deve essere l'intensità luminosa per poter dare la stessa sensazione soggettiva di illuminamento. Quindi una lampadina con luce tipo "glaciale" deve emettere molta più luce di una lampadina "normale" affinché l'occhio percepisca lo stesso valore di illuminamento (notare che il flusso luminoso espresso in lumen tiene già conto della diversa sensibilità dell'occhio umano alle varie lunghezze d'onda, ovvero in ultima analisi alle diverse temperature di colore). Questo spiega inoltre perché tipicamente una lampada di questo tipo (*blue) ha una durata inferiore a quella che emette invece luce "normale": per fornire più luce il filamento è fatto lavorare a temperature più elevate, quindi con minore durata. Questo fenomeno è molto evidente nella Osram Cool Blue. Per la Philips invece c'è una durata maggiore perché la tecnologia costruttiva è differente.

Va inoltre considerato che l'uso di luce "tendente" al blu, ottenuta da molti costruttori di lampadine non con filtro dicroico ma con vetro colorato, è deleterio e controproducente per i seguenti motivi:

- "scattering" maggiore della luce colorata di blu, ovvero maggiore tendenza alla diffusione. In caso di nebbia o pioggia la diffusione della luce blu è maggiore di quella di lampade "allseason", che hanno una tendenza spettrale orientata al giallo. Infatti ove si abbia a che fare con parecchia nebbia, le lampade con luce "gialla" sono consigliate: la "penetrazione" della luce orientata al giallo è nota essere maggiore.

- minore visibilità per gli automobilisti che sopraggiungono in senso contrario: la luce orientata al blu non stimola sufficientemente la contrazione della pupilla, provocando un momentaneo abbagliamento per chi proviene dal senso opposto. Questo può spiegare il perché un fascio orientato alla tonalità blu SEMBRA essere più luminoso di un fascio bianco: fa tenere aperta di più la pupilla ! Fate anche voi la prova che verifica la minore sensibilità della pupilla alla stimolazione alla luce blu: preparate due documenti in word uguali e formattate il colore caratteri/sfondo con pagina nera e caratteri bianchi e poi lo stesso documento con pagina nera e carattere blu, e visualizzate a pieno schermo, alternandoli. Constaterete che c'è un avvertibile affaticamento oculare per mettere a fuoco i caratteri in blu.

-le lampade HID emettono una componente di luce nel blu che è comunque accompagnata da una buona dose di luce "bianca", per cui questo fenomeno in particolare non si avverte; chi ha lampade colorate pesantemente con vetro blu (non è il caso di Osram Cool Blue e di Philips BlueVision) invece ha una buona componente di luce orientata al blu. Lampade con vetro blu che non siano con filtro dicroico emettono meno luce che una lampada "normale".


Queste considerazioni, assieme a molte altre cosine interessanti, le potete approfondire qua [10], [11] e [12].

 

 

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